Storia
IL Punto Cologna
E’ un merletto a punto in aria che trae origine dal Punto Venezia, infatti ad importarlo furono le suore cappuccine, alla fine del 17° secolo, provenienti dalla città lagunare all’entroterra .
A Cologna Veneta lo stesso tipo di arte ad ago e filo lungo gli anni successivi subì delle trasformazioni, sia per quel che riguarda la tecnica di lavorazione, che per il disegno, fino ad assumere un proprio caratteristico nome: Punto Cologna.
Le trasformazioni sono ripercorribili attraverso i pizzi del tesoro del duomo di Cologna Veneta.
Dal 1700 al 1800 vennero prodotti manufatti che non avevano nulla da invidiare al tema originale veneziano, ma con l’arrivo di Napoleone 1°il convento fu smantellato e le suore vennero mandate in altri conventi o rimpatriate nelle case di origine.Forse per quelle poche supestiti il “segreto” del punto Cologna fu tramandato fino agli inizi del 1900, quando, precisamente nel 1907, grazie all’intervento dell’avv. A.Gaspari e alla sig.T.Dea Piccini venne fondata l’ultima scuola in Cologna Veneta. L’attivita’prosegui’ con successo e riconoscimenti fino alla seconda guerra mondiale, poi la societa’ si sciolse. Le merlettaie portarono con loro il segreto che custodivano gelosamente fino alla loro scomparsa.
Il punto Cologna e’ un susseguirsi di punti ad ago piu’ o meno fitti che costruiscono le “campate” e che successivamente fanno emergere i bordi e i molti particolari dei soggetti prevalentemente floreali : e’quindi un merletto tridimensionale che nasce solo da un progetto disegnato su un cartoncino che ha, peraltro, la funzione di telaio .
Le fasi della lavorazione sono quindi il disegno su cartoncino e il fissaggio del cartoncino su una tela che ha l’unico scopo di renderlo più resistente.
Il disegno viene ripassato interamente con un filo, si eseguono poi barrette che servono a legare le varie parti del disegno, successivamnete si riempiono le varie campiture con punti diversi.
Al termine vengono ripassati tutti i bordi con uno o più fili per ottenere un ingrossamento e si può ulteriormente arricchire il pizzo con altri particolari a ricamo sovrapposti.
Al termine si tagliano tuti i fili che legano il ricamo al cartoncino e questo al tessuto.
Il filo in origine era di lino, ma oggi si usa anche il cotone bianco o colorato. si ricama con aghi 12 e 10.
Il ricamo è un lavoro artigianale che da quattro anni le socie dell’associazione”Punto Cologna” svolgono a casa propria e nei locali della biblioteca “A.Brizzolari”, dove si riuniscono una volta alla settimana.
La bibliografia sul Punto Cologna é estremamente limitata. Le notizie maggiori si trovano in
“La Mainarda” anno I, n.3, pag. 78-82
“La Mainarda” anno III, n.12, pag.481 -503